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D’onde

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... a sera, nessuna manca

e gioisco una volta di più che vengano

onde a salutarmi risaccando bianche di spume

con svolazzi di gabbiani

echeggianti delle sirene il canto

(mai l'avessi chiamate a riva

anch'esse: m'illudono ancora

sebbene langua spiaggiato)

... e ci sono proprio tutte: onde

che mi impaurivano perchè sconosciute

a me che non sapevo nuotare;

quelle dell'oceano che sfidai

non appena fattomi più esperto;

quelle che mi lappavano con sabbia

e ghiaie incestuose, viscide di risucchi

lambenti con alghe voluttuose, fautrici

delle derive di relitti di passioni esotiche

 

psichedelia d'impatto straniante: adesso

che tutto mi scorre incontro moto

ondulatorio ch'è l'ora

di dormire

 

16/10/2016 woodenship

 

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 Salvatore Pizzo - 11/09/2017 16:03:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Leonora(1):
Credo prprio che terrò presente il tuo consiglio, quando, un giorno, dovessi rimetterci mano. Come un tempo mi pare di averti detto: per me una poesia non è mai finita. Sempre, finchè vivrò, sono sicuro che ci sarà qualcosa da cambiare, da rivedere e magari migliorare. Dunque ti ringrazio di cuore per il suggerimento molto interessante. Dovrò cercare un altro modo per esprimere quel senso di straniamento, quasi allucinato, che ci prende con l’avanzare dell’età, con l’avvicinarsi del momento finale. Movimento che ci trasfigura pure gli affetti più cari, rendendoceli irriconoscibili, con quel moto psichico e nervoso"ondulante"che ci allontana progressivamente dalla realtà e dalla vita...

X Ryan:
Così ci provo, mia cara amica, tentando un bilancio di una vita che ha avuto, nel suo divenire, fasi alterne e contradditorie, per non dire paradossali. Un po’come nel titolo d’un film di Lars von Trier"Le onde del destino". Un regista che, pur non apprezzandolo particolarmente, ha sempre avuto una certa presa su di me...
Grazie di cuore ed un abbraccio più che mai

X Leonora:
Perdiana quanto sono tormentatati questi personaggi, queste creature sgorganti dalla fantasia umana e facentisi esseri viventi nel territorio di mezzo, sospesi tra il vero e l’invenzione. Forse per questo ben si prestano alle letture più diverse per una letteratura che se ne nutre famelica.
Per quanto mi riguarda,potrei provare a raccontarti un episodio della mia vita: un mattino presto, soggiornavo sulla spiaggia oceanica; una di quelle tante spiagge visitate nell’arco di tante vite vissute. C’era la nebbia. Avevo gli occhi ancora pieni di sogni. Quando,dalla torretta del bagnino,sulla quale avevo riposato la notte, mi parve di udire delle voci intonanti un canto. Mi guardai intorno. Già raggi di sole cominciavano a forare la foschia, colorando di brillii la risacca oceanica che si spegneva sulla battigia. Mi pareva di sentirne sospiri tra uno scoppio e l’altro d’onde pacifiche.Ad un certo punto mi parve di vedere delle donne stupende, di sicure le sirene che tu mi racconti, sospiranti e dal canto irresistibile. Non c’era altro che deserto intorno a me. Il richiamo era fortissimo. Mi decisi a discendere la scaletta per andare a constatare la veridicità di ciò che vedevo e sentivo. Ma anche perchè, quel richiamo così ipnotico era fortissimo: in esso sentivo un’attrazione di una sensualità indicibile...
Morale della favola: quando mi avvicinai all’acqua mi resi conto che era tutta un’allucinazione, i raggi di sole ed il gioco rumoroso delle onde mi avevano giocato un bello scherzo. Certo, non c’entra molto con la sostanza dei miei versi modesti, però volevo soltanto ringraziarti per quanto da te scritto, condividendo questa mia esperianza di vita...
Più che mai grazie con un abbraccio

 Leonora Lusin - 11/09/2017 09:48:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Sal e gli amori partenopei una saga...

Secondo il mito greco, Leucosia era il nome di una delle tre sirene che vivevano sugli scogli, nella baia di Salerno. Leucosia e le sue sorelle rappresentavano una vera e propria minaccia per i marinai. Annidate sugli scogli, con la dolcezza del loro canto ammaliavano i naviganti che costeggiavano le sponde del Tirreno, dal Circeo a Scilla; i naviganti perdevano il controllo delle navi e facevano naufragio, finendo per essere divorati. Nella tradizione figurativa e in quella letteraria, le sirene sono generalmente tre: Partenope (‘quella che sembra una vergine’), Leucosia (‘quella che ha candide membra’) e Ligea (‘la melodiosa dalla voce incantevole’). Esse sarebbero state mutate in uccelli da Demetra per punirle di non aver aiutato la loro compagna di giochi Persefone (figlia di Zeus e Demetra), quando Ade (il dio degli inferi) la rapì mentre insieme a loro stava cogliendo fiori nella pianura di Enna, trascinandola nell’Averno.[1] Il poeta ellenistico Licofrone, nel suo enigmatico poema Alessandra, è il primo a raccontare la storia della sirena Leucosia e delle sue sorelle. Secondo Licofrone esse operano insieme ma quando Odisseo rifiuta di fermarsi al loro canto le costringe al suicidio. Si gettano in mare dall’alto di una rupe e il mare conduce i loro corpi in luoghi diversi.[2]

 Ryan - 11/09/2017 08:49:00 [ leggi altri commenti di Ryan » ]

Penso sia geniale "usare" le onde in una introspezione che si racconta tra sfide passate e future.

Psichedelica, mi piace tantissimo. Ciao Salvatore :-)

 Leonora Lusin - 10/09/2017 22:29:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Io ci lavorei ancora sopra non fidandomi della facilità a versificare...

psichedelia d’impatto straniante: adesso
che tutto mi scorre incontro moto
ondulatorio ch’è l’ora
di dormire

di quest’ultima strofetta salverei solo "adesso
che tutto mi scorre incontro..."

 Salvatore Pizzo - 10/09/2017 19:31:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Elisabetta:
un inchino e grazie infinite per il gradimento superlativo e per i complimenti davvero generosi, oltre che per la rilettura: non capita spesso che accada che si torni a rileggere qualcosa, pur se già si è lasciato un segno d’apprezzamento. Non posso che sentirmi dannatamente lusingato da ciò. E trattenermi a stento dal gettarti le braccia al collo ...
Un caro saluto

x Angela:
Felicissimo che queste mie modeste onde siano di tuo gradimento, mia cara Angela. E grazie di cuore per i complimenti preziosissimi.
Un caro saluto

 Angela Albano - 10/09/2017 17:22:00 [ leggi altri commenti di Angela Albano » ]

Ci saranno sempre onde da ricordare, e tu l’hai fatto benissimo.
Mi piace ogni frase, ogni verso che hai composto.

Complimenti.

 Elisabetta Cassone - 08/01/2017 12:13:00 [ leggi altri commenti di Elisabetta Cassone » ]

Oggi l’ho riletta per la seconda volta e devo dire con piacere rinnovato, la musicalità delle tue onde è davvero notevole. Complimenti!

 Elisabetta Cassone - 07/01/2017 14:46:00 [ leggi altri commenti di Elisabetta Cassone » ]

Piaciuta molto!

 Salvatore Pizzo - 19/12/2016 17:29:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

x Silvia:
Grazie infinite per il superlativo più che mai gradito e per la lettura molto intrigante.Ed anche per il sorriso che ricambio di cuore con un abbraccio di nuvole di raso vespertine e l’augurio per un inizio di settimana dei migliori...

x Klara:
Che dirti mia cara, se non sentirmi assai lusingato da questo tuo lasciarti abbracciare dall’andamento ondivago dei miei umili versi?
Trovo la cosa anch’io molto bella, a maggior ragione che dai corpo a
quanto mi sarebbe piaciuto che si provasse dalla lettura...
Grazie infinite anche per il gradimento ed un più che caro saluto con
l’augurio per un inizio di settimana d’incanti dicembrini...

 Klara Rubino - 13/12/2016 11:51:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Quello che molto mi piace qui, è il moto ondoso dello scorrere dei versi: ad ogni virgola si conclude un’onda e ne nasce un’altra, fino al punto finale, che pare proprio suggerire di chiudere gli occhi, è stato un contare le onde, anziché le stelle o le pecore, rivivendo non solo la giornata appena trascorsa, ma l’esperienze più avvolgenti e coinvolgenti della vita, fin qui.
Bella!

 Silvia De Angelis - 13/12/2016 07:31:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Pensieri avvolgenti, nell’attimo della sera, che dànno un senso al moto della mente, per prepararla al sonno delle ore buie...
Bellissime immagini, ed eleganti espressioni, in questa tua, Salvatore
Felice martedì e un sorriso,silvia

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